Istituto Italiano di Psicologia Applicata
L'ESPERTO RISPONDE
In questa pagina trovate le risposte degli esperti dell'Istituto alle domande degli interessati. Potete utilizzare il presente modulo per porre i vostri quesiti.
La mia domanda per l'Esperto:
Domanda e risposte
Vivo un periodo molto stressante che di recente mi ha procurato un forte giramento di testa. Da quando è accaduto continuo a vivere nel terrore che mi si ripresenti quando sono sola o alla guida. Come posso uscirne?
Quello che lei descrive è una cosa molto comune ed è tra le prime cause che spingono le persone a chiedere aiuto. E' una tipica forma di paura della paura che nasce probabilmente da una parte di lei che vuole boicottare la sua vita, la sua libertà, e ogni volta che l'asseconda questa parte diventa più forte.
E' necessario che riprenda controllo su se stessa con appropriati strumenti, seguendo un percorso di psicoterapia. Intanto si alleni ad osservarsi un po' da fuori, diventando più consapevole mentre vive e prova ciò che teme. Si chieda: come mi sento? come mi sto sentendo? e registri ciò che percepisce. In genere problemi fobici come questo sono legati alle nostre ansie e fragilità che dobbiamo imparare a conoscere meglio, affrontarle e superarle.
La paura tende a svilupparsi dalla nostra scarsa consapevolezza, mascherata dalla velocità e frenesia con cui viviamo abitualmente le nostre giornate, dal continuo desiderio di essere tendenzialmente performanti, dal cercare di esserci sempre per tutti e, spesso, dal vivere male la solitudine. Provi a rallentare e a ricordarsi che ogni volta che cede alla paura sta dando alimentando una parte di lei che vuole boicottare la sua unicità e voglia di essere viva.
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Il mio otorino da cui sono in cura da ormai 10 mesi mi ha detto che il mio acufene cronico bilaterale anche se di intensità non così invalidante piano piano lo andrò a percepire sempre meno per via del fenomeno dell'habituation del cervello, mi ha detto che nel mio caso 10 mesi sono ancora pochi per instaurare questo processo anche se devo dire che adesso il disturbo è migliorato.
Sto facendo una cura con 1/2 pastiglia di antidepressivo e benzodiazepina per dormire a causa dell'ansia e lieve stato depressivo causato dalla troppa attenzione al problema.
Volevo chiederle, è giusto quello che sostiene il mio ottorino riguardo l'habituation? cioè dovrei piano piano sempre meno dar attenzione al problema e arrivare ad un livello dove poi potrò togliere anche i psicofarmaci che sto usando per contenere il problema?
Il consiglio del suo otorino è fondamentalmente valido, tenendo presente l'andamento tipico di questo disturbo e la cura che sta facendo.
Va comunque tenuto presente che, in assenza di verificate cause organiche e constatando l'attenuazione dello stesso per via dei farmaci che sta assumendo, la causa del suo acufene è da ricondurre a motivi di stress e tensione emotiva, per cui per accelerare la sua guarigione e risolverlo, intervenendo sulla causa stessa, sarebbe opportuno che approfondisse l'origine psicologica del suo malessere con un qualificato professionista del settore, intraprendendo all'occorrenza un appropriato percorso di psicoterapia.
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Soffro di acufene da circa 1 anno. Volevo sapere se il mio acufene può essere scaturito dal cambio di lavoro. Sono un infermiere e circa un anno fa ho cambiato reparto ed ho iniziato a lavorare in sala operatoria. Dopo circa un mese dal cambio di reparto è comparso l’acufene. Tutti gli esami uditivi sono perfetti, ed anche varie tac e risonanze. Il problema è che sono molto agitato e sempre stanco visto che non dormo più.
Qualsiasi cambiamento di una certa importanza nella nostra vita è notoriamente fonte di stress e di tensione sia fisica che mentale. Cambiare lavoro, con tutte le novità e le criticità di adattamento che comporta, rientra certamente in questo tipo di situazioni.
Certo, così su due piedi è difficile dire nel suo caso se la causa è proprio questa perché occorrerebbe una valutazione clinica più approfondita. Ma le probabilità che lo sia sono piuttosto alte, visti i tempi di presentazione del sintomo.
Stanchezza e agitazione sono spesso conseguenza del fastidio prodotto dall'acufene, ma noi invitiamo sempre i pazienti, dopo aver escluso con i dovuti accertamenti le cause organiche, ad approfondire gli aspetti psicologici del problema ricorrendo a dei validi specialisti, sia per alleviare questi fastidi, sia per sradicare definitivamente la patologia.
In casi analoghi al suo un buon percorso di psicoterapia mirata al problema si è dimostrato risolutivo ed ha restituito la serenità a chi è stato tormentato per anni da questo penoso fastidio.
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Da circa 5 mesi avverto dolori al petto, schiena, formicolio al braccio sinistro e alcune volte dolori alla bocca dello stomaco. Dopo numerose volte recatomi al pronto soccorso ma per fortuna tutti gli esami sono negativi. Ho fatto visita specialistica presso un cardiologo con ecg ecodoppler e prova da sforzo e holter, tutto nella norma. Ho fatto anche una gastroscopia e mi hanno riscontrato un incontinenza del cardias che sto curando ma con poco successo. Ho fatto RX, TAC, ecografia toracica e addominali, mi hanno riscontrato un infiammazione alle costole chiamata sindrome di tietze. Sto curando tramite laser e avverto miglioramenti. Nello stesso tempo ho sudorazione a mani e piedi e vado in panico. Cosa mi dite in questione?
I sintomi da lei lamentati sono di varia natura e fanno con ogni probabilità riferimento a situazioni diverse. D'altro canto gli accertamenti medici effettuati che lei riferisce escludono, ad esempio, problematiche cardiache, e quanto è di pertinenza organica lo sta affrontando giustamente con appropriati interventi medici.
Per quanto riguarda la sudorazione e il panico, invece, rientriamo in quadro di sindrome ansiosa, probabilmente di origine ipocondriaca, che potrebbe spiegare, almeno in parte, anche i primi sintomi da lei lamentati. Per accertare tutto ciò le consigliamo di effettuareuna valutazione psicologico clinica ed eventualmente intraprendere un percorso di psicoterapia.
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Mi hanno diagnosticato vertigini da stress. Chiedo di sapere quali farmaci attenuano questo tipo di disturbo o integratori utili. Grazie.
Innanzitutto occorre stabilire chi ha diagnosticato le sue "vertigini da stress". Quale specialista? Sono stati effettuati tutti i controlli medici (in genere occorre il consulto dell'otorino e del neurologo) per escludere le cause organiche? Se la risposta è affermativa, rimane da affrontare l'origine nervosa o psicologica del problema.
Dal punto divista farmacologico di solito si impiegano anche tranquillanti (diazepam), da prendere dopo consulto specialistico (neurologo o psichiatra) e sotto controllo medico, ma questo deve essere lo specialista a stabilirlo, caso per caso.
Consideri che in eventualità di questo tipo il problema da affrontare non è l'effetto (le vertigini), ma la causa, cioè lo stress e i fattori che lo scatenano. Intervenire su questi significa non solo ragionare su degli eventuali farmaci da prendere ma anche su quali cambiamenti dello stile di vita apportare.
Le consigliamo pertanto di effettuare, oltre ad una visita psichiatrica per la valutazione farmacologica, anche una valutazione psicologica.
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Ho 46 anni ho perso mio padre a 19 anni era molto giovane 43 anni ....poi mia madre 10 anni dopo a 52 ......da premettere lavoravo come barbiere insieme a lui ...poi ho deciso di trasferirmi a Roma ed ho trovato lavoro come barbiere nei pressi di piazza Bologna ..lavoro da 33 anni ....ma anche se guadagno bene non sono soddisfatto ...avrei voluto fare altro nella vita ...ora sto elaborando i lutti dopo 26 anni ed è dura soffro di ansia nervosa a volte con distimia ...ma ho anche momenti di normalità....ho due figli e moglie che lavora alle poste ....però mi sento incompleto perché vorrei ritrovare me stesso ...ho provato a immaginare altro lavoro ma non sapendo da come cominciare mi deprimo....riuscirò a trovare la mia strada ? Ho lasciato che la vita mi scorresse senza prendere decisioni perché avevo paura di sbagliare ..ora sono alla resa dei conti con la mia coscienza .....grazie mille per avermi ascoltato
A 46 anni si ha davanti ancora tanto della propria vita, e si possono fare ancora scelte determinanti per imparare ad essere felici.
L'importante è trovare uno psicoterapeuta competente che possa aiutarci a rimettere ordine alle nostre idee, chiarire una volta per tutte le questioni non ancora affrontate, risolvere i propri blocchi e conflitti emotivi e imparare a conoscersi meglio, affrontando le paure che limitano le nostre possibilità.
Oggi esistono strumenti davvero efficaci che possono aiutarla in tutto questo. Non vi rinunci e, soprattutto, non si rassegni. La soluzione spesso è molto più vicina di quanto si crede.